9. L’area archeologica sottostante la Cattedrale

I resti della prima chiesa cristiana di Vicenza e di una sottostante domus romana sono stati scoperti durante i lavori di restauro della Cattedrale, in seguito ai danni inferti dalla seconda guerra mondiale.
Gli ambienti della casa romana con varie fasi di vita, databili tra la fine dell’età repubblicana e i primi secoli dell’impero, si estendono in gran parte dell’area, fino al suo limite orientale, rinvenuto nel corso degli scavi della cripta. I pavimenti della fase più antica sono in impasto cementizio, un cocciopesto con tessere musive inserite a formare dei motivi geometrici. Più recenti sono i semplici mosaici a tessere bianche e nere; una sottopavimentazione ad ipocausto, per il riscaldamento degli ambienti, appartiene ad un momento avanzato della vita della domus. Nel corso del III e del IV secolo d. C. il complesso sembra aver subito delle significative modifiche: un’ampia aula absidata viene aggiunta forse come luogo di incontro dei primi cristiani (domus ecclesiae). La basilica cristiana, costruita tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, ha una pianta a tre navate con due arcate di dieci colonne ciascuna e un’abside semicircolare, rinvenuta durante gli scavi della cripta. Una parte dell’antica pavimentazione a mosaico policromo riporta i nomi di due membri della prima comunità cristiana che contribuirono alla costruzione della basilica destinata a diventare, in età medievale, la nuova Cattedrale della città, caratterizzata da tre absidi e cinque navate.

Veduta dell’area archeologica (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Veduta dell’area archeologica (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Mosaico policromo con dedica (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)

Mosaico policromo con dedica (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)