Nuovi importanti dati per la ricostruzione dell’antico assetto topografico-urbanistico di Vicenza, tra l’età romana e medievale, sono venuti alla luce all’interno del cortile di palazzo Chiericati nel corso delle recenti indagini archeologiche condotte, tra il 2010 e il 2011, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.
Un ricco palinsesto di stratificazione urbana è stato evidenziato in un contesto geomorfologico costituito da un naturale pendio, affacciato su un antico alveo secondario del sistema Astico-Bacchiglione. Di estrema importanza è stato il rinvenimento di una poderosa struttura muraria con asse nord-sud, articolata con un corpo centrale e tre massicci contrafforti, da identificare come un tratto delle antiche mura medievali. La fondazione era costituita da una fitta serie di pali di legno, tra cui l’ontano, infissi verticalmente nel terreno paludoso che si estendeva nell’area prossima alle sponde del corso d’acqua. L’imponente struttura posava direttamente su una più antica bonifica di anfore di età romana, disposte orizzontalmente e costipate con frammenti di laterizi, ceramica, tessere di mosaico e marmi, databile tra la seconda metà del I sec. a.C e la metà del I sec. d.C. Tale impianto serviva a preservare dall’umidità l’interno di un ambiente piuttosto vasto, chiuso da un muro contraffortato: forse un magazzino per scorte e derrate di qualità, considerata la vicinanza dell’antica via fluviale e la particolare cura per lo scarico delle acque, testimoniata da un sistema di canalette più volte ripristinato.
Veduta dell’area di scavo da est (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)
Bonifica con anfore di età romana e fondazioni delle mura medievali (Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto)